E’ questa la volta della trattazione di un argomento (quello delle radiazioni ultraviolette solari naturali ed artificiali) che, per la parte delle UVR solari, interessa anche il tema dell’inquinamento atmosferico causato dal “buco di ozono“.
L’argomento poi può suscitare l’interesse delle colleghe, in modo particolare, ed in genere delle donne poiché concerne anche il campo delle apparecchiature artificiali per l’abbronzatura. Ho ritenuto di introdurre anche alcuni paragrafi che riguardano le radiazioni infrarosse (IR) con particolare riguardo alla patologia cutanea derivata “erythema ab igne“, che costituisce una lesione preneoplastica.
Questo Quindicesimo Capitolo comprende la prima parte dell’argomento che, nella sua seconda parte, sarà riportata nel successivo Sedicesimo Capitolo e tratterà, oltre che il prosieguo delle proprietà fisiche delle UVR e IR, le generalità sulla normativa di prevenzione e, quindi, lo studio del nesso causale dei tumori professionali indotti dalle UVR e dai R.I. E pertanto si tratta di una esposizione sulle proprietà delle UVR ed IR, del loro meccanismo oncogenetico, degli studi epidemiologici, sperimentali in vitro ed in vivo. E’ data la giusta importanza nel valutare la cancerogenicità alla sperimentazione in vivo ed in vitro, secondo gli attuali orientamenti della IARC, tanto sostenuta da Lorenzo Tomatis, un oncologo italiano Direttore della IARC per quasi dieci anni.
Ho ritenuto, ormai essendo in fase avanzata del presente e-book, di riportare anche quanto dedotto dalle più recenti teorie dell’oncogenesi, che, in luogo della ”teoria gene-centrica “, ritengono che il tessuto tumorale si sviluppi anche a causa di modifiche mutazionali ed epigenetiche che fanno parte non solo dello stipite della cellule staminali ma anche delle cellule dello stroma tissutale. Parlerò, quindi, del rapporto tra cellule staminali e cellule dello stroma. Infatti, alquanto recentemente, anche a causa dei progressi dell’epigenetica, l’oncogenesi è stata rivisitata alla luce della analogia con le proprietà delle cellule embrionali che si differenziano nei diversi stipiti cellulari dei differenti tessuti ed organi, anche secondo la geografia di dove si vanno a trovare collocate. Intendo dire che la differenziazione cellulare, che consiste nella espressione di una parte dell’intero genoma, dipende dai messaggi che provengono dall’ambiente circostante: stroma ed anche probabilmente intero organismo. Vi possono essere contrapposizioni tra la “teoria gene-centrica“ che considera il cancro come conseguenza di accumulo di mutazioni e la teoria “sistemica“ che considera il cancro come indotto dall’ambiente dello stroma, laddove quindi la “nicchia staminale“ può ricevere messaggi errati inducenti il cancro (una sorta di capovolgimento in senso patologico di quanto avviene, invece, in una embriogenesi fisiologica ). Ma io, al pari di tanti ricercatori ed oncologi, ritengo che le due teorie non debbano essere affatto considerate contrapposte ma complementari. Esse cioè si completano vicendevolmente.
Si era già introdotto il concetto, nei Capitoli Sesto e Settimo, che il cancro è causato da modifiche del Genoma e da induzione dell’ambiente (Esposoma). E, come il Genoma è alterato da mutazioni esso può anche essere “modificato“ da fenomeni epigenetici (si fa l’esempio del silenziamento per metilazione di geni onco-soppressori e del desilenziamento per demetilazione degli oncogèni). Ma attenzione, coloro che considerano la “teoria gene centrica“ e la “teoria sistemica“ come contrapposte dimenticano che le mutazioni, oltre che spontanee e casuali, possono essere anch’esse indotte dall’ambiente. Il significato della “teoria sistemica“ ha l’enorme merito di dare più compiuta cognizione della estrema complessità della oncogenesi e di farci intravedere, per il momento da lontano, che perché si sviluppi un cancro, oltre che il bersaglio costituito dalla cellula staminale tessutale, vi possono essere ulteriori bersagli, secondo un meccanismo di mutazione genetica e/o di tipo epigenetico nelle cellule dello stroma.
Ma vi è di più, la “teoria sistemica“ definita anche “teoria del campo“ porta ulteriori argomentazioni alla tesi qui sempre sostenuta: che cioè l’ambiente è in grado di alterare il biochimismo delle cellule, del loro DNA.
Nella stesura del presente Capitolo si è data enfasi adeguata nel riportare le conoscenze scientifiche, che ormai, da quasi quaranta anni ed anche più, riconoscono piena e completa adeguatezza lesiva alle radiazioni solari (UVR naturali) ed alle radiazioni ultraviolette provenienti da sorgenti artificiali nel causare non solo i tumori cutanei non melanoma ma anche il melanoma cutaneo ed oculare.
Sto curando la “limatura“ del Sedicesimo Capitolo (che tratta dello studio del nesso causale dei tumori professionali UVR e IR – indotti) perché, fra le altre cose, affronterò nel prossimo Capitolo l’argomento non solo della causalità del cancro ma anche della sua casualità e di come tra i due meccanismi (causato e casuale) non vi sia affatto contraddizione ma convergenza o meglio concorso. Pertanto, è stato importante in questo Capitolo dare una anticipazione della sempre maggiore complessità circa le conoscenze sulla Oncogenesi per quanto sarà sviluppato con maggiore approfondimento nel Sedicesimo Capitolo.
Dr. Carmelo Marmo
Specialista in Medicina Legale
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