Avviso ai Magistrati: chiedete al medico legale del Collegio di evidenziare la propria attività all’interno della CTU. Insomma il medico legale deve commentare e rispondere ai quesiti del magistrato dopo aver analizzato il parere dello specialista.
Perché direte voi?
Perchè non si possa dire che nelle responsabilità sanitarie il medico legale serva solo a valutare il danno biologico conseguente ad una malpractice evidenziata dallo specialista della materia (come sosteneva il Cons. Rossetti).
E non solo!
L’attività dello specialista medico legale nei casi ove il paziente decede potrebbe davvero essere inutile se lo stesso non abbia ben chiaro cosa sia la chance, il mancato obiettivo, il danno terminale, gli oneri probatori, etc.
Questa mia provocazione nasce dalla lettura di “sconcertanti” CTU all’interno delle quali non si comprende effettivamente quale sia l’apporto culturale del medico legale o dove finisca quello dello specialista della materia per cui è causa.
Insomma, come al solito, è necessario l’intervento del Giudice per far quadrare il cerchio, anche perché spesso ritengo che l’onorario pagato al medico legale è davvero perso/sprecato. E non mi sembra cosa buona e giusta neanche pensarlo.
Propongo una soluzione ai Giudici che potrebbe essere anche parte dei quesiti:
Indicare al collegio di dividere in due parti la relazione di ufficio, una scritta dallo specialista non medico legale e l’altra dal medico legale che alla fine avrà l’onere di dare risposta esaustiva ai quesiti del magistrato.
Solo leggendo le “considerazioni” di entrambi i medici del collegio si può risalire all’attività dell’uno e dell’altro.
È compito del medico legale:
- evitare le contraddizioni in cui “cadono” spesso gli specialisti non medico legali;
- distinguere le complicanze colpose da quelle non colpose;
- valutare l’effettivo danno conseguenza della malpractice eventualmente individuata dal collega specialista;
- rispondere adeguatamente e dettagliatamente alle note critiche controllando l’attività dello specialista e giungere a delle risposte tecniche esaustive, ossia che non lascino incertezze;
- elaborare, in accordo con il Collegio, conclusioni medico legali adeguate per permettere al Giudice di fare una buona sentenza.
Quindi questo “avviso ai magistrati” spero sia accolto davvero in quanto serve per una giusta e “veloce” giustizia.
Dr. Carmelo Galipò
(Pres. Accademia della Medicina Legale)